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martedì 6 maggio 2014

Recensione: "La ragazza che hai lasciato" di Jojo Moyes

Buon giorno lettori! Ecco una nuova recensione tanto attesa e che spero vi piaccia!

"La ragazza che hai lasciato" di Jojo Moyes 



Trama: Francia, 1916. Sophie, sposa innamorata del pittore Édouard Lefèvre, allievo di Matisse, è rimasta sola dopo che il marito è partito per il fronte allo scoppio della Grande Guerra.La giovane donna ritorna quindi al suo paese natale nel Nord della Francia, ora occupato dai tedeschi. Con grande audacia Sophie aiuta le famiglie in difficoltà suscitando l'interesse e l'ammirazione del locale comandante delle truppe nemiche, fino al giorno in cui, disperata, è costretta a chiedergli aiuto, dopo aver saputo che Édouard è stato catturato e rischia la vita. Per riaverlo è disposta a offrire ciò che ha di più caro: un bellissimo quadro dipinto dal marito che la ritrae giovanissima, intitolatoLa ragazza che hai lasciato, divenuto per il tedesco una vera ossessione.
Subito dopo, Sophie viene arrestata e portata via. Nessuno sa dove, né si hanno più sue notizie. Riuscirà a riunirsi al suo amato Édouard?
Londra, 2010. Liv, vedova trentenne, sta ancora elaborando la dolorosa perdita del marito, un geniale architetto morto all'improvviso quattro anni prima. Ma quando incontra casualmente Paul, prova per lui una forte attrazione.
L'uomo lavora per una società che si occupa di rintracciare opere d'arte trafugate durante la guerra, e proprio a casa di Liv vede il quadro che stava cercando da tempo, quello appartenuto un secolo prima a Sophie. Come mai Liv è in possesso di quel prezioso dipinto? E quali conseguenze avrà questa scoperta sulle loro vite? In La ragazza che hai lasciato ritroviamo le due splendide protagoniste di Luna di miele a Parigi, divise da un secolo ma accomunate da una storia struggente e coinvolgente, e dalla ricerca dell'amore e della felicità. In questo nuovo romanzo Jojo Moyes conferma le doti narrative di un'autrice in continua ascesa.


Opinione: Inizio col dire che non ho letto il celeberrimo "Io prima di te", ma ora si trova sul mio comodino e lo leggerò visto quanto mi è piaciuto questo romanzo e il suo piccolo prequel "Luna di Miele a Parigi".

Certo è che la Fama che ha acquistato la Moyes con "Io prima di te" mi aveva spaventato: ero pronta a un libro e a un finale pieno di lacrime, lacrime di tristezza, lunghi pianti perché quello muore, a un altro gli manca una gamba, lei perde il bambino che desiderava tanto... Non sono spoiler erano solo le mie preoccupazioni dopo i vari commenti di amiche e blogger. Ora non voglio e non farò spoiler ma il finale è molto più positivo di quello che mi aspettavo davvero!

Ma partiamo con ordine: io consiglio la lettura di "Luna di miele a Parigi" prima de "La ragazza che hai lasciato" che vi introduce i personaggi, i loro caratteri e il personaggio di David che praticamente non compare in questo romanzo se non in qualche breve flashback. Stesso discorso per l'altro personaggio maschile, Édouard, che però comprare maggiormente.


Come avrete capito è un romanzo femminile: sono Sophie e Liv le vere protagoniste, mosse dall'amore e da un quadro intitolato per l'appunto "La ragazza che hai lasciato" dipinto da Édouard e che per Sophie è l'unico ricordo che ha del marito arruolatosi nell'esercito francese, mentre per Liv è un ricordo del marito morto, un regalo dal quale è difficile separarsi e per il quale combatterà dando fondo a tutte le sue energie e tutte le sue finanze.

Devo dire che Liv dopo la lettura di "Luna di miele a Parigi" era il personaggio che mi era piaciuto meno, ma in questo romanzo l'ho apprezzata maggiormente, specialmente per la sua tenacia e la sua forza nel combattere per qualcosa in cui crede anche quando tutti, anche i suoi amici, le sono contro.
Sophie, però, è il mio personaggio preferito: anche lei è una donna forte e coraggiosa: deve proteggere la sua famiglia e i suoi compaesani dai tedeschi che occupano il suo villaggio, deve sopravvivere alla fame e al freddo sperando nel ritorno del marito che è sempre nel suo cuore ed è per lui, nella speranza di rivederlo sano e salvo, che decide di fare un patto con il Kommant tedesco che governa le truppe e che si dimostra molto interessato a Sophie stessa e al quadro che Édouard ha dipinto.

Tutta la vicenda ruota attorno a questo quadro che scompare durante la guerra e che a 100 anni di distanza qualcuno vorrebbe strappare di mano a Liv; e noi leggiamo la storia di questo quadro e dei suoi proprietari, curiosi anche di scoprire che cosa è successo a Sophie, Édouard, e di come si evolverà il rapporto tra Liv e Paul, l'uomo che dopo la morte di David inizia a farle provare di nuovo un sentimento d'amore, ma che però lavorando per un agenzia di recupero di opere d'arte, dovrebbe togliere a Liv l'amato quadro.

Questo romanzo mi ha fatto tenere col fiato sospeso dalla prima all'ultima pagina. Mi è dispiaciuto il fatto che la prima parte si concentra solo su Sophue e poi in seguito solo su Liv, con piccoli capitoli nuovamente dedicati a Sophie e credo che in generale l'autrice poteva lavorare su ciò e mischiare i capitoli dedicati a una delle due protagoniste. Per il resto la scrittura è molto piacevole e scorrevole e devo dire che ho scoperto almeno in parte un mondo del quale quasi ignoravo l'esistenza: quello del recupero di opere d'arte trafugate durante i periodi di guerra e della loro restituzione alle famiglie alle quali erano state sottratte. Sapevo del fatto che specialmente durante la Seconda Guerra Mondiale furono sequestrate migliaia di opere d'arte, ma la faccenda della restituzione ai vecchi proprietari e/o nipoti, pronipoti ecc mi sembrava una cosa molto "Hollywoodiana", da film strappalacrime non molto realistico. A quanto pare non è proprio così e anzi è molto bello che nel romanzo, anche se in maniera sottile (e forse poco sviluppata), si parli anche del fatto che se da una parte alcune persone vogliono riavere indietro un quadro per rivenderlo all'asta e guadagnare molto denaro, dall'altra delle persone considerano l'opera d'arte un vero e proprio ricordi di famiglia che ha un vero e proprio valore affettivo che niente o meglio nessuna cifra potrà mai ricompensare. Ed è proprio per questo che tutti facciamo il tifo per Liv (anche se ci sta un po' antipatica :P): il quadro ha un grandissimo valore per lei, è un ricordo e una dimostrazione dell'amore che David provava per lei e di David stesso e lei appunto non vuole separarsene per quest'enorme significato che il quadro ha per lei. Come pure Sophie, che anche lei non vuole rinunciare al quadro perché ricorda il marito e la sua vita prima della guerra e la speranza di poter vivere nuovamente con Édouard una vita meravigliosa.

QUI trovate la mia recensione di "Luna di miele a Parigi" di Jojo Moyes :)

RainBookmark 

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